24 Gennaio 2019
Leopardi
Giacomo Leopardi nasce a Recanati nel 17898. Figlio primogenito del conte Monaldo, un nobile da patrimonio malmesso. Monaldo, uomo severo e colto, affida l'educazione dei figli a precettori ecclesiastici. Nel 1809 iniziarono i sette anni che Giacomo stesso definirà di <studio matto e disperatissimo>.
Soffocato dall'ambiente familiare e sociale, Leopardi si immerge fra i libri della vastissima biblioteca paterna, apprende perfettamente le lingue classiche, studia le lingue moderne e l'ebraico.
Nel 1822 Leopardi ottiene il permesso di trasferirsi a Roma, ospite di parenti. Nella capitale conosce letterali e uomini politici, ma non riesce a trovare un'occupazione, per cui è costretto a tornare a Recanati.
Si trasferisce a Milano poi a Roma e nel 1827 a Firenze. Nel 1830 a Firenze conosce Fanny Tartgioni Tozzetti, che amerà con vanità.
Nel 1833 si trasferisce a Napoli, dove muore nel 1837
La produzione di Leopardi è vasta e comprende opere di vario genere in prosa e in poesia.
Tra gli scritti in prosa si ha lo Zibaldone, un diario in cui l'autore affida riflessioni di vario genere. Tra gli scritti in poesia sono fondamentali i Canti, che oltre alle canzoni comprendono poesie dei Piccoli e Grandi Idili celebri sono A Silvia e Infinito.
Leopardi trova nella poesia lo strumento più adatto per esprimere la sua ricchezza interiore, i suoi problemi, la sua ansia di riflettere sul destino dell'uomo, segnato per ~il poeta~ dal conflitto tra le speranze della giovinezza e le amare delusioni che riserva l'età matura.
Nel romanticismo italiano, Leopardi resta l'unico grande esempio di poeta ispirato da un pensiero negativo.
~nel tempo rivalutato in felicità illuminante di fraterna beatitudine~
Sono convinto che anche nell'ultimo istante della nostra vita abbiamo la possibilità di cambiare il nostro destino
un autore audace riservatezza e determinazione. Una musica di parole in cui egli stesso e' un incantevole armonioso respiro essenza di note