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Giocattolando. Ludicità in armonia con l'universo

 

Il gioco.
Ludicità in armonia con l'universo

a cura H.Edda Cacchioni
Counselor Editor Scrittrice
Artista Atleta

 

Il termine gioco proviene dal latino iocus e vuol dire scherzo, burla. Per gioco s'intende una libera attività con e senza regole. Il gioco può essere individuale di gruppo competitivo e non competitivo. La maggior parte della gente secondo il senso comune se il gioco è praticato sia da un bimbo che da una persona adulta mentre si appresta ai suoi impegni è visto come uno scansafatica burlone perditempo in realtà una personalità giocosa si appresta ad imparare su quel che già ha imparato, analizza ed elabora nuove situazioni divertendosi.
Viviamo in un adultismo emancipato in una sorta di relazioni continue con chiunque, sempre  di corsa e nello stesso qualmodo siamo inondati da informazioni riguardante ogni settore. La vita ad ampio spettro è migliorata per il mondo intero e laddove ci sono delle carenze si ha la partecipazione istituzionale ma anche di molte persone che offrono il loro aiuto attraverso il volontariato appure con donazioni e aiuti umanitari globalizzati e specifici.
Ergo certamente può capitare d'incontrare persone che sembra giochino in ogni momento della loro quotidianità, i malati di adultismo hanno l'impressione di pochezza di superficialità mentre può essere il contrario ma anche niente, il vuoto.
Queste persone di qualsiasi età in realtà stanno sviluppando un esperienza importante per citare F. Schiller <<l'uomo è veramente uomo soltanto quando gioca>>

Il gioco è tenuto molto in considerazione in tutte quelle discipline che si occupano dell'individuo, aldilà dei cambiamenti nel tempo in cui tutto era relegato al fatto di essere maschi e femmina oggigiorno si hanno giochi e giocattoli adatti ad entrambi per così dire unisex. Trovo meraviglioso come oggi il bimbo possa sviluppare le sue capacità in ogni ambito attraverso il gioco meno ferreo  rispetto a quello degli anni del dopoguerra in cui il bimbo era educato con  giochi didattici per evitargli la dispersione dell'intelligenza seppur gli educatori erano attenti alla libertà insita nel bambino in cui si riteneva che le  manifestazioni spontanee potessero creare il gioco, capirlo e manipolarlo.
Il gioco in molti lati resta un attività infantile con lo scopo di educare il bimbo/a per fargli/le apprendere capacità e impara ad adattarle alla realtà aldilà del gioco.

Il gioco più semplice a mio avviso non visto sotto un punto di vista tecnico è il gioco della palla, e la palla è intesa come giocattolo uno strumento essenziale per il gioco eppur è l'essere umano  ad essere un giocattolo in primis, il giocattolo di Dio. L'individuo si lascia plasmare vivendo la vita giocando in una società che segue le regole.
Il regolamento è basato dalla tribù di appartenenza in cui si vedono giocare individui a palla con una mazza e in altre tribù a tirar calci ad una palla, tutto poi diventa arte bellezza rasentando l'estetica liberando la mente facendola oscillare tra immaginazione e intelletto. Momenti di crescita spitituale attraverso il gioco che mette in attivo la funzione biologica che molto può fare, oggi la scienza riconosce l'importanza del gioco e dello sport per il completo benessere psicofisico dell'individuo.
Attraverso il gioco noi diamo vita alla realtà fittizia e possiamo mascherarci ed essere chiunque anche un portatore di Pace. Questa attività disinteressata senza scopi di sopravvivenza fluttua nell'Universo come un alone di gioioso incanto e quel punto invisibile che ha dato vita al gioco magnificente chiamato Creazione ha separato il giorno e la notte con regole  che fanno dell'atto dicotomico il più bel momento di vita degli esseri viventi. La Creazione giunta all'apice vede Dio impazzire e così inventò i giocattoli: gli esseri viventi. Mentre modellava si esaltava e ne creava di nuovi e tanti tantissimi giocattoli per meglio giocare, mentre giocava in quell'attimo ludico creativo, come noi esseri umani fatti a sua immagine, si appassionava e provava piacere nel divertirtirsi.

Il mondo è così bello perchè tutti giochiamo gli animali mentre si rincorrono, i bimbi affascinati da ogni cosa, mordicchiano curiosi e crescono scoprendo ciò che li circonda. Il gioco impara a vivere ad accettare le sfide le riuscite le sconfitte la concentrazione e poi la precarietà delle circostanze ergo la vita.
Osservando l'altro mentre gioca si può capire molto della persona, della popolazione da cui proviene come in un avvicendarsi di tempo che pendola tra passato e presente immagina il futuro in cui i giocattoli si modificano per entrare nella nuova realtà.
Capito che il gioco è un momento ricreativo si percepisce che giocare è per tutti, bimbi, adulti, anziani ma anche per gli animali di ogni specie.
Ogni gioco ha le sue regole individuali, di gruppo e vanno rispettate inoltre un gioco ha anche un obiettivo da raggiungere con deteminati percorsi nella quale vanno tenute in considerazione alcune norme.
Nel bimbo il momento ludico è di fondamentale importanza perchè legato alla sua crescita psicofisica nei primi anni di vita. Quando gioca con gli altri bambini lo scambio culturale è certo. I giochi più semplici arrivano dritto allo scopo: il divertimento.
Tuttavia la gioia la passione è relativa ai giocatori.

Storia in gocce del gioco e dei giocattoli
Il gioco è meravigliosamente sconcertante abatte ogni barriera sia di età di sesso di etnie di lingue di dialetti.
L'archeologia racconta il gioco attraverso ritrovamenti sorperendenti come il senet gioco da tavolo dell'Antico Egitto.
Nel medioevo il gioco quanto il giocattolo aveva una scelta malipolatoria nell'infante usato per preparare il bimbo al suo destino.
Un cambiamento strutturale del gioco lo si ha nel Rinascimento con l'apertura delle fabbriche delle bambole intorno al XV in Germania più precisamente a Norimberga.
Il primo propositore di gioco in senso ludico ricreativo scopritore del bimbo fu Locke nel 1693 lo usa quale fonte di apprendimento.
J:J: Rousseau nell'Emilio sottolinea l'aspetto dal gioco come forma di gioia.

Le fabbriche di giocattoli aumentano e con loro si realizzavano sottoforma di giocattolo le grandi invenzioni ma anche il gioco dell'oca e le carte.
Nel 1701 il primo bambolotto parlante che spostava gli occhi
Mentre nel 800/900 Dewey Montessori e Piaget puntarono sul gioco per la crescita del bambino.

I giocattoli in latta riproducevano trenini automobili navi ma anche clown e animali con movimenti automatici.
1885 in Italia la prima industria di giocatottli fu quella di Asiago 
1872 la prima industria di giocattoli e bambole  FURGA di Canneto sull Aglio Mantova
1919 Padova industria nazionale giocattoli Automatici
1946 trenini elettrici LIMA lavorazione italiana metalli e affini Vicenza

Tutti noi giochiamo, non cè persona che nell'arco delle 24h non giochi chi col telefonino chi con il PC,  con i più svariati giocattoli messi in commercio. Il gioco sempre oltremodo interessante accattivante fino al punto di diventare patologico quindi giocare fa bene ma con il giusto equilibrio, attenzione al giocattolo nè!!!

Per il gioco della lettura e della scrittura evasiva ho scritto l'articolo, cosicchè quantifico e qualifico la mia evoluzione da quando non sapevo leggere e scrivere, da quando un pensiero è verità.

 

Fonte
Articolo:
R.Caillois/H.G.Gadamer/E.Fink/Montessori/A.Angiolino/Piaget/F. Schiller/Platone/Aristotele/J. Huizinga/Kant
Foto: Ricerca internet e personali

Seguiranno per la pagina Psicologia/Sport
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gioco adulto
gioco età matura
gioco nella senilità
gioco amoroso

 

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